Welfare, accesso facilitato al credito, creazione di valore, e soprattutto, etica sociale, questi i temi di strettissima attualità che abbiamo affrontato, in una piacevole chiacchierata, con il dottor Lumina, uno dei fondatori, con Andrea Tornielli, il Card. A.M. Vegliò, della Fondazione Quadragesimo Anno.
Lo abbiamo incontrato al centro di ROMA, in una sala all’interno di un noto palazzo nobiliare ora di proprietà di una arciconfraternita a pochi passi da piazza Augusto Imperatore.
Papa Pio XI, nell’Enciclica Quadragesimo Anno ammonisce l’umanità sul pericolo del denaro nelle mani di pochi e di come questo potere, spesso, si ripercuota sui più deboli.
Sono passati quasi cento anni, e questo pericolo sembra ancora insidiosamente attuale….
Il problema centrale dell’economia moderna, a mio giudizio, è principalmente di impostazione:
per risolvere questa condizione, ormai endemica e strutturale, generata da una crisi dei valori morali ed etici, è necessario cambiare, uso le parole di Papa Francesco “le regole del gioco”, solo in questo modo si potrà tornare ad un sistema economico più virtuoso un’economia che “Non Uccide” parafrasando il titolo di un noto libro di Andrea Tornielli relativo ad una sintesi dei pensieri di Papa Francesco sui temi dell’economia.
Ci confortano molto le illuminanti parole di Papa Francesco che ci esorta a riportare l’uomo, la persona al centro della società.
Il nostro sistema finanziario deve cambiare rotta, aprendo ad un accesso al credito facilitato, che sia accessibile soprattutto alle persone più bisognose mentre oggi è accessibile in larga misura solo per le persone più facoltose. Questo sarebbe già un modo per cambiare alcune regole del gioco.
La Fondazione che lei presiede è un ponte tra attività economica e dottrina sociale della Chiesa, quali sono i mezzi con cui l’insegnamento del Vangelo può contrastare l’ideologia imperante del business e del guadagno a tutti i costi?
Il nostro è un pensiero che nasce semplicemente dal desiderio di rispondere agli urgenti appelli del Santo Padre che, come detto, ci sostiene e ispira la nostra opera.
A conferma di questa vicinanza con la Santa Sede abbiamo il privilegio di annoverare tra i fondatori S.E.R. Cardinal Vegliò come presidente onorario ed una sede, i cui uffici sono in corso di individuazione che sarà ubicata in qualche immobile di proprietà della Santa Sede a contatto con tutte le realtà canoniche ed associative che si occupano dello sviluppo umano integrale.
Possiamo definire la Fondazione Quadragesimo Anno una sorta di “grande convertitore” un elaboratore che trasforma il segnale analogico della Dottrina Sociale della Chiesa in un segnale digitale e quindi in un algoritmo per il mondo dei prodotti finanziari.
Infatti, la principale finalità della Fondazione, come ha sintetizzato il Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin in una lettera datata 5 novembre 2017, è quella di «cercare di tradurre i contenuti della Dottrina Sociale della Chiesa in indicazioni concrete per il mondo della finanza».
Proprio oggi Luigi Zingales in un articolo sull’Osservatore Romano a proposito del documento “oeconomicae et pecuniariae quaestiones” si augura, sintetizzo “che i competenti dicasteri vaticani dovrebbero partecipare in modo attivo al compito di elaborare la definizione di quali obiettivi non-monetari gli investitori cattolici debbano seguire. Un contributo in questo senso aiuterebbe non solo ad accelerare ma a rendere irreversibile una trasformazione in atto nell’industria del risparmio gestito. A beneficiarne non sarebbe solo la finanza ed il mondo intero”. Bene, Luigi Zingales ha sintetizzato esattamente quali sono i compiti che la Fondazione Quadragesimo anno si appresta ad eseguire.
In questi primi mesi, stiamo riunendo le competenze di economisti e cattedratici, teologi e quanti avendo esperienze importanti nel mondo del lavoro e della finanza, intendono cimentarsi lavorando sulla definizione degli strumenti necessari allo lo sviluppo di un ecosistema economico e finanziario DSC conforme, che aiuti le aziende ad operare con obiettivi di impatto sociale ed ambientale che vadano oltre gli attuali modelli SRI ed ESG e gli attuali modelli capitalistici di business.
Una sorta di “certificazione e rating cattolico” anche se questa definizione è quantomai azzardata perché dovrebbe includere l’universalità del messaggio evangelico ma insomma è evidente che come tutti i prodotti umani avrà i suoi pregi ed i suoi difetti e soprattutto limiti. Il punto è spostare l’obiettivo più avanti ed uscire da questo capitalismo otto/novecentesco che ormai ha mostrato ampiamente a tutti i suoi limiti.
Quali sono i progetti futuri della Fondazione Quadragesimo Anno?
Nei prossimi mesi cercheremo di organizzare un convegno in Vaticano per presentare i primi lavori della Fondazione e per sensibilizzare tutti i soggetti operanti nel Welfare, in particolare, le casse ed i fondi previdenziali, nella comprensione del valore degli investimenti nella sfera sociale secondo i criteri DSC.
In più stiamo promuovendo, con l’aiuto di una associazione “Core Value” la possibilità presso alcune università italiane ed americane di insegnamenti e corsi specifici rivolti ai futuri manager, sulla possibilità di “fare finanza” secondo i principi della dottrina sociale della chiesa, per esempio seguendo quanto raccomandato dal documento anche sopra citato “oeconomicae et pecuniariae quaestiones”, favorendo borse di studio e stages di formazione.
Sabrina Trombetti