Il 14 Maggio al Roseto di Roma Capitale si sono conclusi i lavori della giuria internazionale, che insieme a quella permanente, ha eletto le migliori varietà di rose inedite del Premio Roma, giunto alla settantatreesima edizione.
Tre le rose italiane premiate tra le 89 varietà presentate e provenienti da Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Giappone, Inghilterra, Italia, Paesi Bassi, Spagna e Svizzera. Trionfatrice la Germania che si aggiudica quattro premi. La Francia, invece, arriva a pari merito con il Bel Paese. Come ogni anno assegnati anche i due premi speciali: il “Premio Fragranza” vinto dall’ibridadore Dallalibera e dalla sua rosa dal colore rosa intenso. Il “Premio della Legalità” conferito dall’Assessorato all’Ambiente di Roma Capitale al progetto “Le Rose della Legalità” di Libera, va all’ibridadore Barni.
“Vogliamo premiare – ha detto l’assessore capitolino all’Ambiente, Estella Marino – l’impegno di Libera, associazioni nomi e numeri contro le mafie, per il modo in cui combatte le mafie attraverso il coraggio e la forza della società civile. Il progetto “Le Rose della Legalità
prevede la messa a dimora di oltre 1.000 rose presso tre vigneti confiscati alla mafia, unendo così bellezza, impegno, civile e utilità. La rosa, infatti, è considerata una pianta spia: ovvero è una pianta che manifesta prima i sintomi di eventuali attacchi di patologie, parassiti, ma anche carenze minerali. “In questa occasione , ha concluso l’assessore , celebriamo e premiamo il collegamento tra questo bellissimo fiore e la lotta alla criminalità organizzata”.
Ecco la classifica:
CATEGORIA FLORIBUNDE
ORO – Nome/ibridatore: BAR 7732/BARNI – ITALIA – Colore: ROSA, CREMA, GIALLO
ARGENTO – Nome/ibridatore: MR 307 FLOR/RICHARDIER – FRANCIA – Colore: GIALLO E BIANCO
BRONZO – Nome/ibridatore: RT 10668/TANTAU – GERMANIA – Colore: ROSA INTENSO
CATEGORIA HT
ORO – Nome/ibridatore: KO 193804/KORDES – GERMANIA – Colore: GIALLO ALBICOCCA
ARGENTO – Nome/ibridatore: RT 07117/TANTAU – GERMANIA – Colore: BIANCO
BRONZO – Nome/ibridatore: RT 07285T/TANTAU – GERMANIA – Colore: ROSA CHIARO
CATEGORIA ARBUSTIVE
ORO – Nome/ibridatore: 0781870/DELBARD – FRANCIA – Colore: GIALLO E BIANCO
CATEGORIA SARMENTOSE
ORO – Nome/ibridatore: EVECHANTI/EVE-RATEAU – FRANCIA – Colore: BIANCO CREMA
CATEGORIA FRAGRANZA
ORO – Nome/ibridatore: DL16063/2/DALLALIBERA – ITALIA – Colore: ROSA INTENSO
CATEGORIA ROSA DELLA LEGALITA’
ORO – Nome/ibridatore: BAR 7732/BARNI – ITALIA – Colore: ROSA, CREMA, GIALLO.
La storia – Il Roseto comunale di Roma fu istituito nel 1931 sul colle Oppio, presso il Colosseo, su decisione del Governatore di Roma principe Francesco Boncompagni Ludovisi. Era costituito da circa 300 piante, dove era presente già una raccolta di rose provenienti dal Vivaio del Governatorato. Nel maggio 1933 fu istituito il Premio Roma per le Nuove Varietà di Rose, un premio per le nuove varietà o ibridi. La contessa Mary Gayley Senni fu la curatrice delle varie edizioni e fece parte della Giuria fino al 1954 in rappresentanza dell’American Rose Society. Il roseto andò distrutto durante la seconda guerra mondiale.
L’area dove ora fiorisce il roseto – la Valle Murcia – era sede dal III secolo a.C. di un tempio dedicato alla Dea Flora, divinità Romana dei fiori e della primavera.
Il primo tempio a lei consacrato, secondo fonti ufficiali, sarebbe sorto sull’ Aventino, di fronte al Circo Massimo, in quanto era questo il luogo dove dal 28 Aprile fino ai primi giorni di Maggio si tenevano ogni anno le celebrazioni dedicate alla Dea, inizialmente chiamata “Floralia” e successivamente “Ludi Flores”. Oggi di tale tempio non rimane traccia e sebbene non vi fosse alcuna relazione tra gli arcaici riti in onore di Flora e il moderno concorso del Roseto è curioso notare come le due manifestazioni si svolgessero nello stesso luogo, seppur con una distanza di oltre duemila anni.
Dopo essere stato la sede del cimitero ebraico dal 1645 al 1895 ed esser rimasto incolto durante la seconda guerra mondiale, nel 1950 il Comune, con l’accordo della Comunità ebraica decise di ricreare il roseto nell’area attuale. L’antica destinazione non fu però obliterata: i vialetti che dividono le aiuole nel settore delle collezioni formano in pianta il disegno di una menorah, il candelabro a sette braccia, e ai due ingressi venne posta una stele con le Tavole della Legge di Mosè che ne ricorda la passata destinazione, opera dell’architetto Angelo Di Castro.
Il Roseto Comunale ha riaperto al pubblico e al suo interno, un’area di circa 10.000 m², divisa in due da via di Valle Murcia, si trovano circa 1.100 diverse specie di rose. Nel settore più grande sono ospitate le varietà che permettono di tracciare l’evoluzione della rosa dall’antichità ad oggi, suddivise tra “rose botaniche”, “rose antiche” e “rose moderne”.
Di particolare importanza la collezione di “rose botaniche” e “rose antiche”, la cui diffusione iniziò a declinare dopo l’inizio delle ibridazioni con le rose cinesi, importate a partire dagli inizi del XIX secolo, che diedero l’inizio alle numerosissime varietà delle “rose moderne”. Nella seconda sezione, più piccola, vengono ospitate le nuove varietà di rose appena create, inviate qui a Roma da tutto il mondo, che dopo una permanenza di due anni partecipano al concorso internazionale “Premio Roma” per nuove varietà.
L’evento apre la stagione internazionale delle manifestazioni dedicate alla coltivazione di questo fiore ed è un avvenimento di grandissima importanza nel campo botanico.
Roma, 30 Maggio 2015
Marcello Grotta