Da Palermo agli Stati Uniti passando per Baggio, Zico, Baresi, Socrates, fino al re dei re: Diego Armando Maradona.
Tutti i grandi del pallone hanno vestito le sue casacche firmate.
Bastano due lettere, NR, per rievocare la magia degli Anni 80 e divise da gioco così belle che, ancora oggi, sono un oggetto di culto.
Incontriamo Nicola Raccuglia, fondatore del celebre marchio di abbigliamento sportivo, che ha scritto pagine indelebili del calcio italiano.
Come nasce la sua passione per il calcio?
Quali erano le sue doti migliori da giocatore?
Sin da bambino avevo già questa passione, e all’età di 15 anni ebbi la fortuna di andare a far parte alla “Rondinella “, che era la seconda squadra più importante di Firenze. Allora si giocava allo Stadio Comunale. All’epoca non era così semplice e remunerativo come oggi. Poi giocai con L’Arezzo , e con tante altre squadre tra cui il Vicenza, il Pescara, l’Ascoli, la Cavese, il Marsala, la Juve Stabia.Tecnicamente ero abbastanza bravo, il mio ruolo era centrocampista .
Dal rettangolo verde all’arte di disegnare e realizzare divise per le squadre italiane più prestigiose: colore, fantasia, soprattutto tanta qualità dei tessuti, la Nr fu un’autentica rivoluzione…Vi aspettavate un successo così grande?
Smisi di giocare abbastanza presto ed iniziai la mia impresa da produttore di magliette da calcio. Avevo proprio la passione di creare e disegnare capi per lo sport, ma mettendoci sempre un tocco di eleganza. Tenga presente che in quel periodo, si parla fine anni ’70 e inizi ’80, i miei concorrenti erano Adidas, Puma, Umbro, Lotto, Diadora, e nonostante fossero dei giganti, riuscii a vestire squadre in tutto il mondo. Fornivamo all’epoca circa 700 punti vendita solo in Italia, poi anche in Olanda con i fratelli Crujff, e tanti altri negozi importanti.
Ci racconta un episodio inedito sul campione più grande che ha vestito, Diego Armando Maradona?
La sua maglia ancora oggi è considerata una reliquia…
Con Maradona ebbi davvero un buon rapporto, lui mi fece davvero un grande regalo. Cominciò tutto quando un giorno mi chiamò Gaetano Masturzo, il responsabile del magazzino del Napoli, il quale mi chiese se gentilmente potessi chiamare Maradona, dandomi il suo numero di telefono di casa. Lo chiamai e quando mi rispose, fu di una gentilezza unica , e mi mise molto a mio agio, tanto che sembrava quasi che io fossi Maradona e lui Nicola Raccuglia. Mi chiese se potevo inviargli qualche maglia e il giorno dopo gli regalai tantissime maglie, e lui apprezzò tantissimo il gesto. In quel periodo feci produrre dei palloni di ottima qualità, firmati anche da me, chiamai Gaetano Masturzo e gli dissi che avevamo dei palloni eccezionali. Ricordo che mi disse che per i palloni il discorso era un pò delicato, in quanto il Napoli giocava con i palloni Puma, proprio perché Maradona era un Uomo Puma. Nonostante tutto, Gaetano mi invitò ad inviargli 5 palloni, perché potesse farli provare a Diego in allenamento. Dopo qualche giorno, Masturzo mi richiamò e mi disse di spedire subito una trentina di palloni, perché Maradona li aveva provati ed era rimasto entusiasta , tanto che ci giocarono addirittura la domenica successiva in casa. Questo pallone ebbe molto successo perché poi ci vollero giocare tutte le altre squadre che vestivo. Un altro aneddoto fu quando il Napoli venne a giocare a Pescara, non ricordo se era Coppa Italia o Campionato, e Maradona fece un goal che rimase alla storia.
Quale calciatore le ha fatto il complimento più bello?
Il complimento migliore è sempre stato quello di Maradona, che era all’epoca il giocatore più forte al mondo assieme a Pelé.Spesso andavo a Soccavo dove si allenava il Napoli e Maradona mi stimava molto, avevamo un bel rapporto cordiale. Ciò che mi dispiace, oggi, è che vi sono moltissime magliette del campione argentino, purtroppo, non autentiche e che vengono spacciate per originali. Le saprei riconoscere all’istante, il tessuto e la lavorazione sono inimitabili.
La sua Nr conta milioni di appassionati: quali progetti avete in mente per il 2019?
Ha ancora un sogno nel cassetto?
Ovviamente si sta parlando di ben 35 anni fa. Nel frattempo è cambiato tutto nel mondo del calcio,è molto difficile vestire qualche squadra importante di A e di B, quindi per il momento questo non è possibile. So che il marchio riscuote ancora tanto successo, anche tra i giovani che magari non hanno vissuto all’epoca della NR, e spero che piano piano si possa occupare un piccolo posticino , e avere una nicchia anche noi. L’entusiasmo non mi manca di certo e, a breve, spero di darle una notizia in esclusiva che riempirà di gioia i nostri tantissimi estimatori.
Sabrina Trombetti