Celebrata anche quest’anno il 26 e il 27 Agosto la Cerimonia di Premiazione a Capalbio a piazza Magenta della V Edizione 2016 del Premio Internazionale Capalbio.
La Giura, che ha selezionato i vincitori dell’edizione 2016 del premio, ai quali sono assegnati i riconoscimenti, aveva tra i suoi componenti: Nicola Caracciolo (Presidente), Luigi Bellumori (Sindaco di Capalbio), Mirella Serri, Giacomo Marramao, Maria Concetta Monaci, Furio Colombo, Pierluigi Battista, Giancarlo Bosetti, Carlo Gallucci, Marisa Garito, Luca Pietromarchi,.
Tra gli altri vincitori vi sono stati Lucio Caracciolo, Benedetta Craveri, Giulia Maria Crespi, Guido Fabiani, Giovanni Floris, Lorenza Foschini, Franco Marcoaldi
Il pomeriggio di Venerdi 26, presso la Fondazione La Ferriera in località Pescia Fiorentina (Capalbio), è stata premiata per il libro “Il mio filo rosso. Il ‘Corriere’ e le altre storie della mia vita” (ed. Einaudi) Giulia Maria Crespi, Sezione Memoria e Storia, presente Sergio Rizzo. Per il volume “Europa, politica e passione” (ed. Feltrinelli) ha ricevuto il riconoscimento per la Sezione Saggistica Politica, il Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano. Il Riconoscimento Speciale della Giuria Sezione Internazionale è andato a Frank-Walter Steinmeier, Ministro degli Esteri della Germania per il contributo dato allo sviluppo dell’amicizia italo-tedesca e alla politica europea, stesso riconoscimento è andato a Paolo Gentiloni, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
Mentre il pomeriggio di Sabato 27, nel Borgo Medievale di Capalbio, Piazza Magenta, ha avuto luogo alla presenza del Sindaco di Capalbio Luigi Bellumori, la cerimonia di premiazione condotta da Duilio Giammaria con letture di Irene Grazioli.
In particolare per la Sezione Economia è stato premiato Filippo Caracciolo Guido Fabiani, “Agricoltura- mondo. La storia contemporanea e gli scenari futuri” (ed. Donzelli), per la Sezione Saggistica Letteraria Benedetta Craveri per “Gli ultimi libertini” (ed. Adelphi), per la Sezione Poesia Franco Marcoaldi, con “Il mondo sia lodato” (ed. Einaudi), per la Sezione Racconto Storico Lorenza Foschini con “Zoé la principessa che incantò Bakunin. Passioni e anarchia all’ombra del Vesuvio” (ed. Mondadori), per la Sezione Politica Internazionale hanno ricevuto il riconoscimento Lucio Caracciolo e “Limes”, rivista italiana di geopolitica, per la Sezione Letteratura e giornalismo televisivo Giovanni Floris con “La prima regola degli Shardana” (ed. Feltrinelli).
Il Premio Capalbio al Territorio è andato a Lorenza Pieri per “Isole minori” (ed. Casalini) e per “Rifondata sulla bellezza. Viaggi, racconti e visioni alla ricerca dell’identità celata” (ed. Spino). Ricordiamo invece, che nell’Edizione 2015, i Premi erano stati assegnati a Romano Prodi e Marco Damilano per la Sezione Internazionale, a Daniele Manacorda per la Sezione Ambiente e Difesa del Territorio, a Pierluigi Ciocca per la Sezione Economia, a Filippo Caracciolo e Massimo Cacciari per la Sezione Filosofia, ad Antonia Arslan per la Sezione Narrativa, a Zygmunt Bauman e Ezio Mauro per la Sezione Saggistica Politica, a Jas Gawronski per la Sezione Giornalismo, a Eleonora Daniele per la Sezione Opera prima, a Lamberto Pignotti per la Sezione Poesia, ad Angela Cipriano, Guido Fiorini ed Enzo Russo per il Premio Capalbio al Territorio.
Il Premio Capalbio è organizzato dal Comune di Capalbio, dalla Fondazione la Ferriera, e dalla Giuria scientifica presieduta da Nicola Caracciolo, è stato fondato alla fine degli anni ‘90 da Paolo Mieli, ex direttore del Corriere della Sera, che ha poi lasciato la presidenza quando è diventato presidente della Rcs libri.
L’elenco dei premiati è un vero Albo d’Oro della cultura italiana e include giornalisti, economisti, politici, scrittori storici dell’arte da Salvatore Settis a Lidia Ravera, Rosetta Loy, dalla scrittrice indiana Lahiri Jhumpa a Piero Fassino, da Francesco Giavazzi a Sergio Rizzo, da Emanuele Trevi a Marcello Sorgi, da Raffaele La Capria a Eugenio Scalfari, Emanuele Severino, Sergio Givone, Serge Latouche e tanti altri ancora.
Roma, 31 Agosto 2016
Marcello Grotta