“Perché andare all’Estero quando in Italia ci sono straordinari talenti, energie e potenzialità? Bisogna crederci e lavorare sodo”. Esordisce così l’imprenditore romano Andrea Di Maso, Presidente del Cda di Fragola Invest, la holding del gruppo leader in Italia nella comunicazione, nel marketing, in eventi ed entertainment e con incarichi nel sistema Confindustria. Di Maso ci anticipa, in questa intervista, alcune novità. Esprime anche il suo rammarico per il no alle Olimpiadi, essendo vicino da anni al mondo dello sport con la sua azienda. Così come ribadisce che “Equitalia andrebbe chiusa”. E poi la sua struttura, “Cuore Nazionale”, afferma, offrirà un contributo alla politica presentando alcune liste civiche.
Dottor Di Maso, ha lanciato ora la sfida “Panino Italia”. L’apertura a Roma…. Per cosa si distingue da altre analoghe iniziative?
“Panino Italia” è il primo brand in Italia per la vendita di panini gourmet. Il progetto prevede l’apertura di 50 store in tutto il mondo di circa 30 mq, con personale altamente qualificato e con un menù molto ricercato e con una attenzione particolare al pane ed alle materie prime. Per quanto riguarda le bibite abbiamo sposato due aziende leader, la siciliana Polara e l’acqua Filette. Lo studio di Architettura MaMa design ha realizzato il lay out degli interni mentre per quanto riguarda la comunicazione ci siamo affidati a due aziende del mio gruppo, la Segnalet e La Fragola Company. Il progetto è unico nel suo genere per via del menù prettamente improntato sul panino, unico protagonista della nostra proposta gastronomica. Si può approfondire sul sito www.paninoitalia.it
Quali sono altri suoi progetti per l’autunno?
Stiamo preparando diversi eventi importanti per le Fiamme oro Rugby della Polizia di Stato. A dicembre ci sarà il consolidato “Festival del Cuore”, l’appuntamento charity giunto alla sua ottava edizione. Quest’anno raccoglieremo fondi per i bambini rimasti orfani durante il tragico terremoto che ha colpito Amatrice, Accumoli, e Pescara Del Tronto, poco più di un mese fa.
Con la politica che rapporti ha? E “Cuore Nazionale” cosa tirerà fuori dal cilindro?
Mi rivolgo alla politica con grande rispetto. Ognuno di noi dovrebbe interessarsi di politica, in quanto strumento necessario per il funzionamento del Paese. “Cuore Nazionale” procede con evidente continuità e sta portando avanti diversi progetti interessanti. A breve lanceremo una campagna sulla lotta alla violenza nei confronti delle donne. Sarà una importantissima iniziativa, forse mai vista prima. Ci stiamo consolidando nelle province dove siamo presenti ed in alcuni casi siamo pronti a lanciare le nostre liste civiche. Il prossimo appuntamento sarà quello delle amministrative a Frosinone, e noi ci saremo con un parterre di candidati di primo rilievo provenienti dalla società civile.
Quali le risposte più urgenti che si attendono oggi le imprese dalla politica?
Oggi più che mai le aziende hanno bisogno di un alleggerimento del costo del lavoro e della pressione fiscale. La tensione per via della lotta all’evasione non aiuta, anzi, limita l’azione degli imprenditori che sono continuamente soggetti a verifiche e controlli nonché vittime delle pretese arroganti di Equitalia. Ecco, “Cuore Nazionale” vuole fortemente la chiusura di Equitalia.
Anche lei come molti altri imprenditori ritiene che ci siano maggiori occasioni all’Estero?
No, credo invece l’inverso. L’Italia è un Paese straordinario, ricco di opportunità e di talenti. L’importante è crederci e lavorare con serietà, impegno e tantissima ambizione.
Da sempre dedica attenzione allo sport e al calcio… Per quale ragione?
Lo sport è la metafora della vita. Durante i numerosi anni di attività di imprenditore e di manager, mi sono specializzato nel marketing sportivo e non è un caso perché la mia tesi di laurea è stata proprio “Lo sport come strumento di intervento sociale”. Mi sarebbe piaciuto moltissimo poter collaborare con la squadra del comitato per le Olimpiadi Roma 2024, anche se purtroppo gli episodi degli ultimi giorni costringeranno il Coni a ritirare la candidatura. Mi ero messo a disposizione con il presidente Malagò, che conosco da moltissimi anni, e la General Coordinator, Diana Bianchedi, mi aveva chiesto di entrare nel comitato organizzatore qualora avessimo vinto nel 2017. Una occasione perduta.
Settembre 2016
Sabrina Trombetti