INTERVISTA A DAVIDE BORDONI, CANDIDATO ALLE ELEZIONI EUROPEE DELL’8 E 9 GIUGNO 2024 PER LA LEGA PER SALVINI NELLA CIRCOSCRIZIONE ELETTORALE ITALIA CENTRALE

Bordoni, quale dovrebbe essere il ruolo economico e politico dell’Europa?

Prima di spiegare quale, dico che deve cambiare. L’Europa non può più essere una specie di burocrate globale che limita le libertà, la libertà d’impresa come la libertà di parola. La nuova Europa dovrà fare meno e meglio, con poche direttive chiare e maggiore buonsenso di quello che mostrato fino adesso. 

Vada avanti…

La sostenibilità deve essere davvero sostenibile, non tradursi in nuovi costosi regolamenti destinati ad asfissiare la piccola e media impresa. Il green deal ha fallito: non ha ridotto le emissioni inquinanti e a ripagarlo sono stati i contribuenti europei. Sulla immigrazione bisogna investire di più nella protezione dei confini europei e chiarire qual è il ruolo delle Ong, avere più trasparenza nelle politiche di accoglienza e di asilo. L’Italia non può diventare una sorta di stato sociale per gli immigrati di mezzo mondo, non sarebbe giusto e non potremmo permettercelo.

Stati Uniti d’Europa o Confederazione di Stati sovrani?

Europa delle nazioni sovrane e dei popoli che la compongono, ognuno con la propria  identità, le differenze che rappresentano la forza del nostro continente. Identità, tradizione, valori come quelli cristiani non possono essere liquidati sull’altare del politicamente corretto. 

Quali proposte concrete di pace proporrete all’interno delle istituzioni europee?

L’Europa in passato ha vissuto due conflitti globali terribili e sanguinosi. Questo ci ha insegnato il valore della parola pace. Non dobbiamo dimenticare la lezione che abbiamo imparato. Non servono nuovi eserciti europei e bisogna evitare ulteriori escalation militari. Inoltre, l’Italia è e resterà nella Nato che deve mantenere la sua funzione difensiva. Vedremo quale maggiornza uscirà dal voto ma la missione europea è costruire la pace.

Quali sono le vostre proposte in materia di sviluppo economico europeo e nazionale in rapporto alle crisi mondiali emergenti?

Le nazioni europee devono dotarsi di una vera politica industriale, fare grandi investimenti nelle reti infrastrutturali e nelle nuove tecnologie. Solo se cresceremo ci sarà più lavoro e benessere per tutti. L’Europa non ha bisogno di altra burocrazia ma di lavoro, industria, tecnologie.

Marcello Grotta