L’istituzione di una Giornata nazionale dedicata al tema della fertilità, “Fertility day”, vuole richiamare l’attenzione di tutta l’opinione pubblica sul tema. Prevista dal Piano Nazionale della Fertilità, la Giornata rappresenta una proposta d’incontro sui problemi della fertilità con i giovani, gli insegnanti, le famiglie, i medici. Il primo “Fertility day” si celebra il 22 Settembre 2016 e la sua istituzione è prevista dal Piano Nazionale della Fertilità per mettere a fuoco con grande enfasi il pericolo della denatalità nel nostro Paese, la bellezza della maternità e della paternità, il rischio delle malattie che impediscono di diventare genitori, l’aiuto della Medicina per le donne e per gli uomini che non riescono ad avere bambini. L’evento coinvolgerà tutti i Comuni Italiani attraverso l’Anci, e tutti gli attori e gli stakeholder in numerose iniziative di sensibilizzazione e approfondimento: giovani, famiglie, medici, farmacisti, ordini professionali, associazioni e società scientifiche. Nelle città di Roma, Bologna, Catania, Padova saranno organizzate: tavole rotonde con esperti della materia, operatori sanitari, rappresentanti degli ordini professionali, di società scientifiche e associazioni di pazienti, istituzioni locali e media in video collegamento tra di loro e in streaming live; “Villaggi della Fertilità”, dove esperti, associazioni, società scientifiche, offriranno alla popolazione consigli e screening. Nei Villaggi della Fertilità vi saranno inoltre spazi dedicati a bambini e ragazzi: un’area per i bimbi denominata “Lo sai che”, dove i più piccoli potranno conoscere la fisiologia del corpo umano sotto la guida di tutor specializzati; un’area per gli adolescenti e le famiglie, dove sarà allestita una grande Mostra fotografica, predisposta dal Ministero della Salute, ove sono rappresentate tutte le fasi della fertilità. La mostra sarà illustrata da un tutor e offrirà anche lo spunto per aprire un dialogo sul tema della salute riproduttiva.
L’aumento dell’infertilità nell’uomo e nella donna è una delle cause della denatalità nel nostro Paese, insieme a fattori sociali, culturali ed economici. Secondo i dati Istat, nel 2015 le nascite sono state 488 mila, 15 mila in meno rispetto al 2014 e nuovo minimo storico dall’Unità d’Italia. Il 2015 è stato il quinto anno consecutivo di riduzione della fecondità, giunta a 1,35 figli per donna mentre l’età media delle madri al parto è salita a 31,6 anni.
Oggi nel mondo, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il 15-20% delle coppie viene colpita da infertilità e sono in continuo aumento le persone (oltre 300 milioni) che si ammalano per una malattia sessualmente trasmissibile. Anche nel nostro Paese, quasi una coppia su cinque ha problemi di infertilità, 20 anni fa era circa una su dieci. Circa il 40% delle cause di infertilità riguarda la donna, l’altro 40% l’uomo e un 20% la coppia.
La maggior parte delle persone si accorge di avere problemi di infertilità quando tenta di avere un figlio. In alcuni casi è tardi per porvi rimedio. Per questo motivo i gli specialisti suggeriscono che è importante conoscere il proprio corpo, incluso il proprio apparato riproduttivo, e prendersi cura, fin da bambini, della propria salute, sia generale sia sessuale. Inoltre, non tutti sanno che moltissimi problemi riguardanti la sfera sessuale e riproduttiva dipendono da comportamenti sbagliati in giovane età. E che proprio l’età governa la fertilità della donna: scende infatti dopo i 35 anni in modo naturale. Mentre sia nell’uomo sia nella donna col passare del tempo aumentano i problemi per malattie, stili di vita inadeguati, l’esposizione dannosa a sostanze inquinanti.
Nella Tavola Rotonda di Padova si affronterà dettagliatamente il tema: “Si può guarire la Sterilità Riproduttiva?” Possibilità e limiti delle terapie mediche e chirurgiche nella sterilità di coppia. La sterilità di coppia è la risultante di una serie di anomalie che possono annoverare alterazioni endocrine, immunologiche, meccaniche e altre ancora. Questa tavola rotonda discute, alla luce delle attuali conoscenze, la possibilità concreta di ripristinare, con terapie mediche e chirurgiche una funzione riproduttiva autonoma capace di generare un figlio.
Nella Tavola Rotonda di Bologna si affronterà dettagliatamente il tema: “La Medicina Pubblica può sostenere la Fertilità?” Educare alla procreazione. Identificare i difetti nella riproduzione. Aiutare la procreazione, quando necessario, con percorsi di fecondazione omologa ed eterologa. La tutela della salute riproduttiva dovrebbe poter essere garantita dal Sistema Sanitario Nazionale a partire da interventi di educazione, percorsi per diagnosi e cura di possibili patologie nella riproduzione fino alla possibilità di poter accedere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita. Questa tavola rotonda prende in esame la sostenibilità di questo compito passando in rassegna il contributo dei vari attori valutando tutte le forze in campo educativo-sanitario e soppesando le risorse necessarie.
Nella Tavola Rotonda di Roma si affronterà dettagliatamente il tema: “E’ possibile preservare la Fertilità e difenderla anche dal cancro?” Il Centro di Preservazione della Fertilità costruito intorno ai pazienti. Diverse condizioni, come la menopausa precoce ed il cancro, possono mettere a rischio la fertilità ed è cruciale identificare preventivamente il potenziale esaurimento precoce di ovaia e testicoli. La tavola rotonda illustra e discute il profilo e l’organizzazione e la distribuzione geografica di strutture di alta specializzazione multidisciplinare deputate alla valutazione del rischio e alla messa in atto di strategie di preservazione della fertilità.
Nella Tavola Rotonda di Catania si affronterà dettagliatamente il tema: “Quanto pesa l’età sulla fertilità, negli esiti delle gravidanze e sulla salute dei bambini?” Diagnosi prenatale. Gestione della gravidanza e del parto. Il follow up dei bambini. Le gravidanze oltre i quarant’anni vengono ricercate più frequentemente sia spontaneamente che con la fecondazione assistita. La tavola rotonda esamina rischi clinici di queste gravidanze rispetto a quelle in età più giovane, valuta la salute dei bambini e soppesa il livello di informazione e consapevolezza dei cittadini su questo tema.
Per fertilità si intende la capacità bio-fisiologica posseduta da un individuo o da una coppia di produrre figli indipendentemente dal fatto che tale capacità venga effettivamente esercitata. E’ l’attitudine a concepire e la sterilità rappresenta il suo contrario. La fertilità, sia maschile che femminile, risente dei fisiologici processi di invecchiamento dell’organismo, mutando con l’avanzare dell’età. Nell’uomo il processo di produzione degli spermatozoi non si interrompe con l’invecchiamento, ma diminuisce gradualmente e peggiora di qualità. Nella donna invece la “finestra fertile” femminile è limitata perché la donna nasce con una riserva ovarica prestabilita che si esaurisce progressivamente negli anni senza essere in grado di rigenerarsi. La fertilità della donna, quindi, risulta massima tra i 20 e i 30 anni, poi decresce, in modo repentino dopo i 35anni, fino ad essere prossima allo zero diversi anni prima della menopausa. Inoltre, nella donna, all’aumentare dell’età si riduce la capacità dell’endometrio di interagire con l’embrione, e si verifica un incremento dell’incidenza di endometriosi e di fibromi.
L’aumento dell’età materna registrato negli ultimi anni, quindi, è in parte responsabile di un aumento del rischio di infertilità e di minore probabilità di portare a termine una gravidanza, tra cui aborti e morti fetali endouterine, gravidanze ectopiche, parti pretermine e patologie genetiche come la trisomia 21. Nonostante i numerosi progressi in ambito medico, anche le tecniche di procreazione medicalmente oggi disponibili non possono correggere il danno ovocitario (quantitativo e qualitativo) correlato all’età femminile, ma possono solo facilitare e risolvere alcuni fattori meccanici e non di sterilità.
Per un futuro fertile è necessario anche tener d’occhio la forma fisica: obesità, eccessiva magrezza, poca o troppa attività sportiva: sono requisiti che possono incidere negativamente sulla salute, anche quella riproduttiva. I danni che l’abuso di alcol provoca sulla fertilità sono molteplici: negli uomini, ad esempio, diminuiscono i livelli di testosterone e la produzione di spermatozoi e l’abuso può portare non solo all’infertilità ma anche all’impotenza; nelle donne, diminuendo la produzione di ormoni femminili, si può verificare insufficienza ovarica, che si manifesta con irregolarità mestruali fino alla scomparsa del ciclo, assenza di ovulazione e menopausa precoce.
Roma, 31 Agosto 2016
Alexia Perazzi