Dalla metà di Ottobre è partita la campagna antinfluenzale del Ministero della Salute per la stagione 2015-2016. L’ Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) raccomandano la vaccinazione a tutte le categorie di soggetti a rischio, ma negli ultimi cinque anni la percentuale di popolazione generale vaccinata ha subito un calo decisivo arrivando a coprire il 13,6% nella stagione 2014- 2015.
La vaccinazione antinfluenzale ha subito un trend decisamente negativo negli ultimi cinque anni, con un decremento di sei punti percentuali nella popolazione generale. Nella stagione 2009/2010 si attestava infatti al 19,6% contro il 13,6% del 2014/2015. Due punti percentuali netti sono stati persi lo scorso anno. La copertura nel 2013/2014 si attestava, infatti, al 15,6%. Lo scarto maggiore nel quinquennio si registra tra la stagione 2009/2010 (19,6%) e la stagione 2011/2012 (17,8%). Siamo quindi tornati ai livelli di inizio anni 2000, quando le coperture vaccinali erano decisamente basse. Le coperture relative alla popolazione anziana (età superiore ai 65 anni, a maggiore rischio) hanno seguito lo stesso trend, ovviamente su percentuali maggiori. La copertura vaccinale negli anziani, che era al di sotto del 50% prima del 2000, era cresciuta, fino a toccare una punta massima del 68,3%, nel 2005/2006, per poi scendere a partire dalla stagione successiva a quella dell’anno pandemico (il 2009), ma restando al di sopra del 60% fino al 2011/2012, per poi crollare dal 55,4% del 2013/2014 al 48,6% del 2014/2015. “La causa del trend negativo è dovuto in parte a falsi allarmi legati a presunti danni da vaccino o impurità presenti in alcuni lotti – afferma Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità -. In nessun caso, questi allarmi sono stati confermati. Anzi, ci sono diversi studi che mostrano un effetto protettivo del vaccino, sia fra i bambini di età compresa fra i 6 mesi e i 2 anni (per i quali comunque la vaccinazione non viene raccomandata in Italia) che nelle persone a rischio di complicanze. In particolare, oltre a ridurre il rischio diretto di gravi complicanze, talvolta letali, insorgenti nel corso di un attacco influenzale, il vaccino è in grado di ridurre il rischio di eventi cardiovascolari, come mostrato da studi sperimentali ed osservazionali condotti in diversi gruppi di popolazione”.
Ci sono alcune semplici azioni che aiutano a prevenire la diffusione di malattie infettive in generale, e quelle che si trasmettono per via aerea come l’influenza che sono il lavare spesso le mani con acqua e sapone o soluzioni detergenti a base di alcol e in particolare dopo avere tossito e starnutito, o dopo avere frequentato luoghi e mezzi di trasporto pubblici; coprire naso e bocca con un fazzoletto quando si tossisce e starnutisce e gettare immediatamente il fazzoletto usato nella spazzatura o nella biancheria da lavare; evitare di toccare occhi, naso e bocca con le mani non lavate; i germi, e non soltanto quelli dell’influenza, si diffondono in questo modo; rimanere a casa se malati, evitando di intraprendere viaggi e di recarvi al lavoro o a scuola, in modo da limitare contatti possibilmente infettanti con altre persone, nonché ridurre il rischio di complicazioni e infezioni concomitanti (superinfezioni) da parte di altri batteri o virus.
Sebbene un gesto semplice ed economico, come il lavarsi spesso le mani, in particolare dopo essersi soffiati il naso o aver tossito o starnutito, sia sottovalutato, esso rappresenta sicuramente l’intervento preventivo di prima scelta, ed è pratica riconosciuta, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, tra le più efficaci per il controllo della diffusione delle infezioni anche negli ospedali.
Oltre a queste regole igieniche, è possibile prevenire l’influenza anche mediante la somministrazione di vaccini specifici antinfluenzali; sono disponibili anche farmaci antivirali dotati di azione specifica contro i virus influenzali; il loro impiego a scopo preventivo è riservato a situazioni particolari, ovvero in soggetti in cui l’influenza rappresenta un alto rischio ma non è possibile utilizzare il vaccino a causa di controindicazioni.
“Ogni anno fino a 500.000 persone in tutto il mondo muoiono a causa di complicazioni dell’influenza. Circa il 10% di queste morti avvengono in Europa. Molte di queste vite avrebbero potuto essere salvate con un semplice gesto: effettuare la vaccinazione antinfluenzale “. Con queste parole Caroline Brown, Programme Manager per l’influenza e altri agenti patogeni respiratori dell’Ufficio Regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), introduce un tema del vaccino antinfluenzale sul sito dell’OMS.
L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha da sempre sottolineato l’importanza della vaccinazione contro l’influenza stagionale come strumento per prevenire l’insorgenza della malattia e delle sue complicanze. L’OMS ha stilato una serie di messaggi chiave relativi a rischi e corretta gestione dell’influenza:
– Gli ultrasessantacinquenni e le persone affette da malattie preesistenti sono più a rischio. Contrarre l’influenza è sempre spiacevole, ma il decorso è generalmente lieve e la maggior parte delle persone recupera rapidamente. Tuttavia, questa patologia può occasionalmente dare luogo a malattie gravi e in alcuni casi fatali.
– Il modo più efficace per prevenire l’influenza o esiti gravi è la vaccinazione. L’Ufficio Regionale dell’OMS per l’Europa raccomanda che gli individui che hanno più di 65 anni e le persone affette da patologie preesistenti si sottopongano alla vaccinazione antinfluenzale ogni anno. I vaccini antinfluenzali sono sicuri e gli effetti collaterali sono minimi, soprattutto se confrontati con il rischio molto più elevato rappresentato dalle complicanze dell’influenza.
– Anche le donne in gravidanza e gli operatori sanitari dovrebbero vaccinarsi
L’OMS raccomanda la vaccinazione contro l’influenza anche alle donne in gravidanza, perché sono maggiormente inclini a malattie gravi in caso di contrazione dell’influenza che possono avere conseguenze negative per il feto. Per di più, la vaccinazione antinfluenzale somministrata durante la gravidanza può anche proteggere il neonato dall’influenza nei primi mesi di vita.
Allo stesso modo, gli operatori sanitari sono considerati come un gruppo a rischio in quanto sono più esposti a diversi virus su base giornaliera, tra cui il virus dell’influenza, e hanno bisogno di protezione.
L’influenza è una malattia che ricorre in ogni stagione invernale e può avere un andamento imprevedibile; ogni anno, impegna importanti risorse del Sistema sanitario nazionale.
Un vaccino antinfluenzale ha, come tutti i vaccini, dei possibili benefici, e anche dei possibili danni che dovrebbero essere resi noti con chiarezza per consentire scelte consapevoli ai cittadini.
Roma, 30 Novembre 2015
Alexia Perazzi