Seicento gli artisti coinvolti nel Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra tornato anche quest’anno a Roma dal 28 ottobre al 4 novembre per una nuova edizione, la XIV – fra solisti, direttori, professori dei cori e delle orchestre – provenienti da otto diversi Paesi: Giappone, Italia, Germania, Austria, Svezia, Russia, Ucraina e Città del Vaticano. I concerti, tutti a ingresso gratuito, hanno attirato migliaia di appassionati, l’appuntamento più atteso è stato sicuramente quello con i Wiener Philharmoniker, una delle orchestre più famose del mondo, con due Sinfonie di Beethoven, la Settima e l’Ottava, dirette da Herbert Blomstedt. Protagonista anche Giovanni Allevi con la prima esecuzione italiana di una sua composizione per organo. In questa edizione anche tre debutti: il Coro e l’Orchestra delle Nazioni diretti dal suo fondatore Justus Frantz, lo svedese St. Jacob’s Chamber Choir di Stoccolma guidato da Gary Graden e il Montini-Chor ed Ensemble Hans Berger, fondati dal compositore bavarese Hans Berger. Divenuto uno degli appuntamenti più attesi dell’autunno romano, il Festival, si è tenuto nelle basiliche patriarcali di Roma e del Vaticano – San Pietro, San Paolo fuori le Mura e Santa Maria Maggiore, cui si è aggiunta quella di Sant’Ignazio di Loyola in Campo Marzio – come naturale e suggestiva scenografia agli otto appuntamenti di questa edizione.
La Fondazione Pro Musica e Arte Sacra Organizzatrice della manifestazione ha inoltre dedicato il Festival 2015 al Santo Giovanni Paolo II a dieci anni dalla morte.
Nuovo ingresso quest’anno al Festival è stato quello della Philharmonie der Nationen, diretta dal suo fondatore Justus Frantz, pianista di successo internazionale, direttore d’eccellenti orchestre, moderatore e instancabile promotore della musica, con la sua passione per la musica e la sua capacità di suscitare entusiasmo, Justus Frantz, attivo ambasciatore del patrimonio musicale classico mitteleuropeo e soprattutto tedesco in tutto il mondo, condividendo il pensiero “Let’s make music as friends” del suo fraterno amico Leonard Bernstein, ha fondato nel 1995 questa formazione, ispirata dallo stesso Bernstein e Yehudi Menuhin, con sede in Germania, che raccoglie giovani musicisti provenienti da ogni parte del mondo, di ogni credo politico e religioso, nella convinzione che il suonare insieme sia anche un messaggio universale di pace e di conoscenza. Così professori d’orchestra provenienti da numerose nazioni s’incontrano varie volte all’anno in intensi progetti di lavoro e tournée, facendo musica insieme serbi con sloveni, siriani con israeliani, cinesi con francesi, russi con ucraini. Il segreto della loro pacifica coesistenza è la loro lingua comune – la musica. Di grande significato è anche la presenza, visto il clima attuale, delle due voci soliste scelte per interpretare Mahler: proviene dalla Russia il soprano Maria Ariya e dall’Ucraina il mezzosoprano Angelina Shvachka. Ancora una volta la musica unisce quello che nel mondo è diviso!
“L’Arte salva l’Arte – ricorda Hans-Albert Courtial, Presidente Generale della Fondazione Pro Musica e Arte Sacra – questo è il nostro motto da quindici anni e il concetto dietro a queste parole ci sta a cuore come il primo giorno. È sempre importante ricordare che la Fondazione Pro Musica e Arte Sacra promuove la Musica e l’Arte Sacra e per questo, quale ente no profit, organizza i suoi concerti per contribuire a far vivere e rivivere la Musica Sacra e i suoi grandi compositori in uno scenario artistico tra i più solenni, le Basiliche e le chiese di Roma la cui scenografia è stata realizzata da artisti generosi e grandi che con spirito cristiano hanno rappresentato in questi luoghi la vita di Cristo e la cristianità servendosi di quelle tecniche artistiche, ingegneristiche e architettoniche ereditate dalla Grecia e dalla Roma antica. I contributi dei nostri benefattori e sostenitori vengono dedicati a questo nostro scopo. Nell’ambito di questo spirito è possibile ascoltare l’orchestra dei Wiener Philharmoniker – in Residence fin dalla nascita del nostro Festival – ed altri complessi artistici tra i più famosi e ammirati del mondo
La musica e l’arte sacra sono un patrimonio generato nei secoli dalla forza dell’uomo e la Fondazione Pro Musica e Arte Sacra chiama tutti a contribuire per la sua memoria e la sua salvaguardia affinché possa continuare ad essere oggetto di studio e di esempio per la formazione delle generazioni future di artisti e non. La musica sacra consente di avvicinare ad una dimensione spirituale anche persone che si sentono lontane da una dimensione di vita religiosa o di appartenenza alla Chiesa.
La musica sacra, la cui produzione è strettamente legata alla nostra cultura di secoli e alle nostre radici cristiane, è antica per definizione ma resa attuale ogni volta in cui viene eseguita dagli artisti dei nostri tempi per gli ascoltatori di oggi e ogni volta in cui è oggetto di riflessione e di studio per gli autori moderni, divenendo scintilla per nuove composizioni. Autori viventi, traendo loro esperienza dalla musica sacra dei secoli trascorsi, sono diventati compositori di nuove forme ed espressioni musicali sacre e non, a dimostrazione che il loro spirito cresce e si trasforma.
Siamo convinti dell’importanza delle nuove generazioni di artisti e compositori. Con questo spirito abbiamo proposto, lo scorso anno, le musiche di Andrea Morricone e il suo bellissimo Inno alla Fede, e con lo stesso spirito desideriamo proporre per questa edizione la composizione sacra di un altro artista che oggi piace tanto ai giovani in Italia e all’estero: Giovanni Allevi. La sua Toccata, Canzone e fuga in re maggiore per Organo a Canne, audacemente accostata ad alcuni brani del grande maestro della musica organistica Johann Sebastian Bach e di Mendelssohn, affidati entrambi a uno dei massimi organisti europei: Leo Kraemer, che da anni è legato da grande amicizia alla Fondazione. Altre composizioni sacre contemporanee verranno proposte durante la Santa Messa di apertura del Festival e nel concerto dedicato alla Beata Maria Vergine Madre di Dio, Santa Patrona della Baviera, con le composizioni del tedesco Hans Berger, attingendo alle forme della classica musica folcloristica bavarese. Ne dirigerà in persona due esempi con il suo coro ed ensemble di strumenti tipici. Musica sacra contemporanea anche per il St. Jacobs Kammarkör di Stoccolma diretto da Gary Graden, uno straordinario coro della chiesa luterana di Svezia. La sua presenza rientra anche in un altro progetto che ci sta a cuore: il dialogo ecumenico attraverso la musica sacra. Questo progetto, sostenuto dalla Fondazione Pro Musica e Arte Sacra, è promosso dal Coro della Cappella Musicale Pontificia “Sistina” e dal suo direttore Massimo Palombella, per desiderio di Papa Benedetto XVI e ora di Papa Francesco. È stato così possibile, a partire dal 2011, l’incontro del massimo coro vaticano con grandi cori appartenenti ad altre confessioni cristiane quali gli anglicani del Choir of Westminster Abbey nel 2012, il luterano Thomanerchor Leipzig nel 2013, l’ortodosso Coro Sinodale del Patriarcato di Mosca nel 2014 e, recentemente, il Choir of New College Oxford. Ogni anno lo scambio prevede generalmente due o più concerti congiunti a Roma o in Vaticano e nella sede istituzionale del coro cristiano che ha aderito al progetto, in occasione dei quali è possibile ascoltare la polifonia della scuola romana affiancata alle altre tradizioni corali cristiane.
In questo ambito la Fondazione Pro Musica e Arte Sacra nel 2015 ha reso possibile il viaggio ecumenico in Inghilterra, a Oxford e Londra, del Coro della Cappella Musicale Pontificia “Sistina” con un concerto in Westminster Abbey a Londra, e la visita del Choir of New College Oxford a Roma dal 26 al 29 giugno, i due cori hanno anche animato musicalmente la Santa Messa in occasione della Solennità dei Santi Pietro e Paolo e della benedizione e imposizione dei Palli, presieduta da Papa Francesco”.
Roma, 30 Novembre 2015
Marcello Grotta